Nell’autunno del 2010 è stato deliberato dal Consiglio Scientifico di indirizzare gran parte delle ricerche dell’Archivio all’esplorazione sistematica del periodo forse meno noto della carriera e dell’arte di Giorgio de Chirico: gli anni Trenta. A questo progetto è stato dato il nome di “progetto Dudron”, o meglio “De Chirico all’epoca di Monsieur Dudron”, in quanto nella figura autobiografica del protagonista del cosiddetto “romanzo” iniziato attorno al 1934 e mai terminato, si riscontravano alcune delle principali contraddittorie caratteristiche dell’artista in un momento cruciale della sua parabola poetica, intellettuale e umana.
Il progetto di ricerca, nella sua globalità, prevedeva come primo passo la realizzazione di una vera edizione critica commentata del complesso narrativo raggruppato attorno al nome di Dudron, da mettere a disposizione degli studiosi sul nostro sito, e, come passi ulteriori, la pubblicazione a stampa di una serie di quaderni monografici dedicati all’analisi di gruppi omogenei di documenti o di singole opere pittoriche capaci di far luce sugli avvenimenti di quell’epoca e di contribuire in modo sensibile alla realizzazione del Catalogo Ragionato dell’opera di de Chirico. Il progetto è arrivato a parziale compimento con questa edizione critica di “Monsieur Dudron” (messa on line alla fine del 2012) e con i due quaderni monografici di Flavia Matitti e di Gerd Roos, editi anch’essi nel 2012, dedicati all’esplorazione dell’attività artistica e dei rapporti mercantili di de Chirico tra il 1937 e il 1939 (vedi Pubblicazioni).
I criteri che hanno guidato l’edizione critica e dettagli utili per la sua consultazione sono spiegati nei singoli settori in cui è suddivisa la ricerca: Storia e cronologia del testo; Testi sinottici; Appendici. Il progetto edizione critica di “Monsieur Dudron”, ideato dall’Archivio dell’Arte Metafisica, sotto la direzione di Gerd Roos, è stato sviluppato da Gerd Roos e Martin Weidlich, in collaborazione con Emiliana Biondi e Nicol Mocchi, con l’assistenza tecnica di Lalla Pellegrino e Max Dolcini di Studio 23esimo. L’editing italiano, le traduzioni e la revisione finale sono stati seguiti da Paolo Baldacci.
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