Avevamo tolto dal nostro sito questa notizia con il relativo commento per due motivi. Anzitutto essa era superata dal successivo e più ampio articolo “Origini e storia della famiglia de Chirico” immesso nel Notiziario in data 2011/10.
Mostra a Ischia, Complesso Museale di Villa Arbusto: De Chirico all’orizzonte. Un’odissea di luci e di idee
L’enigma di De Chirico
Bozzetti e figurini per “I Puritani” del I Maggio Musicale Fiorentino
Paolo Baldacci, La Natura secondo de Chirico (recensione alla mostra di Roma)
Offriamo ai nostri lettori un motivato commento alla mostra in corso fino all’11 luglio al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Alla fine dello scorso febbraio 2010 si è inaugurata a Firenze a Palazzo Strozzi la mostra De Chirico, Max Ernst, Magritte, Balthus – Uno sguardo nell’invisibile, a cura di Paolo Baldacci, Guido Magnaguagno e Gerd Roos (aperta fino al 18 luglio 2010). La mostra, che è stata realizzata in collaborazione con l’ Archivio dell’Arte Metafisica, comprende oltre 100 opere in uno splendido allestimento nella cornice rinascimentale di Palazzo Strozzi e sviluppa il tema della rivoluzione portata nel XX secolo dall’arte di de Chirico spiegando, anche con un chiaro e accessibile apparato didascalico, l’influenza che essa ebbe sui maggiori artisti e sulle correnti pittoriche del novecento.
Alla fine del 2009 è uscito a Roma il libro di Claudio Crescentini, Giorgio de Chirico – L’enigma velato, erreciemme edizioni (pp. 255), con un saggio introduttivo di Maurizio Calvesi. Il volume, concepito solo per portare acqua a quel che resta delle note tesi calvesiane, si segnala soprattutto per questo saggio introduttivo, nel quale – senza fare una piega – Calvesi abbandona di punto in bianco oltre tredici anni di cocciute polemiche sull’identificazione dei quadri del 1909 nominati da de Chirico nella lettera del 26 gennaio 1910 all’amico Fritz Gartz.
l 2 febbraio 2009 si è svolta a Roma all’ Accademia Nazionale di San Luca, luogo caro alle memorie dechirichiane, una Giornata di Studi in onore della compianta professoressa Pia Vivarelli, grande studiosa di Savinio e di de Chirico, nonché di arte moderna e contemporanea italiana.