La sezione Storia e cronologia del testo (Storia di un romanzo mai finito) ripercorre, in paragrafi ordinati cronologicamente, la tormentata vicenda di un’opera autobiografica alla quale Giorgio de Chirico aveva inizialmente affidato – molto più di quanto non avesse fatto nel 1929 in Hebdomeros – una sorta di ironica ma profonda introspezione di sé, oltre che l’esplicita confessione delle sue paure, dei suoi tabu e dei suoi incubi più segreti, anche di natura sessuale.
MONSIEUR DUDRON
Storia e cronologia del testo
Proprio per questo suo piglio di schietta sincerità, molto probabilmente osteggiato dalla compagna Isabella Pakszwer, il “romanzo” non trovò mai la sua forma definitiva. Attorno al 1941-42 de Chirico lo abbandonò, e quando lo riprese in mano, attorno al 1953-54, non si trovava più nelle condizioni d’animo e di mente per proseguire sulla strada così brillantemente iniziata. Sotto il completo dominio della moglie, prese allora la sciagurata decisione di trasformarlo in una sorta di “romanzo didascalico” (così lo definisce Paolo Picozza), nel quale Isabella Far entra come nuovo personaggio nei grotteschi panni – forse anche densi di voluta e vendicatrice ironia – della “grande pensatrice e filosofa” che snocciola, sotto forma di noiosi e interminabili sermoni, il rosario antimodernista del tardo “pictor optimus”. Quanto de Chirico non credesse più né al suo “romanzo” né alla forma che esso aveva preso è dimostrato sia dall’intervista del 1973 (vedi Storia e cronologia: 1973. Giugno) a Umberto Allemandi, in cui il Maestro afferma: “ci devo ancora lavorare molto, dovrei dedicarmi”, sia dal fatto che nei brani inviati per un giudizio a Maria Evangelisti (vedi Storia e cronologia: 1963. Giugno) il personaggio della Far è cancellato. Per questo motivo, e soprattutto per dare al lettore la possibilità di cogliere senza particolare sforzo la freschezza del testo originario, sia pure incompiuto, abbiamo evidenziato con il colore verde i passi che hanno per protagonista Isabella Far e le altre inserzioni dei primi anni Cinquanta, in modo che si possa passare al testo successivo.
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